Bhagavadgītā

Manoscritto della ''Bhagavadgītā'' risalente al XIX secolo (''Southern Asian Collection, Asian Division'', Library of Congress, Washington, DC) La ''Bhagavadgītā'' (sanscrito, sf.pl.; devanāgarī: भगवद्गीता, "Canto del Divino" o "Canto dell'Adorabile" o, meno comunemente, ''Śrīmadbhagavadgītā''; devanāgarī: श्रीमद्भगवद्गीता, il "Meraviglioso canto del Divino") è quella parte dall'importante contenuto religioso, di circa 700 versi (''śloka'', quartine di ottonari) divisi in 18 canti (''adhyāya'', "letture"), nella versione detta ''vulgata'', collocata nel VI ''parvan'' del grande poema epico ''Mahābhārata''.

La ''Bhagavadgītā'' ha valore di testo sacro, ed è divenuto nella storia tra i testi più prestigiosi, diffusi e amati tra i fedeli dell'Induismo; talvolta è considerata dagli studiosi una delle Upaniṣad posteriori.

In tale contesto la ''Bhagavadgītā'' è il testo sacro per eccellenza delle scuole viṣṇuite e kṛṣṇaite, eredi dell'antico culto devozionale del Bhagavat, ma è venerato come testo rivelato anche dagli śivaiti e dai seguaci dei culti śākta. L'unicità di questo testo, rispetto ad altri coevi, consiste anche nel fatto che qui non viene data un'astratta descrizione del Bhagavat, qui inteso come il dio Kṛṣṇa, la Persona Suprema che si rivela, ma questa figura divina è un personaggio protagonista che parla in prima persona, offrendo all'uditore la sua ''darśana'' (dottrina) completa. da Wikipedia
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  1. 1
    di Bhagavadgītā
    Pubblicazione 1950
    Hyderabad (Dn.) : Idara-i-'ilmia, 1950.
    XVI, 142 p. ; 18 cm.
  2. 2
    di Bhagavadgītā
    Pubblicazione 1950
    Hyderabad (Dn.) : Idara-i-'ilmia, 1950.
    1 online resource (XVI, 142 p.)
    Center for Research Libraries
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